lunedì 7 marzo 2011

L'isola scoperta da Capitain Moore...

Sapete come si chiama l'isola scoperta da Capitain Moore?

E' il Great Pacific Garbage Patch (o Garbage Vortex) che si trova nel bel mezzo dell'Oceano Pacifico. Come avrete intuito dal nome, si tratta di un enorme massa di rifiuti (per la maggior parte in plastica) che galleggia nell'Oceano Pacifico settentrionale più a meno a metà tra le coste statunitensi e quelle asiatiche (Cina e Giappone).

La scoperta, che risale a qualche anno fa, è stata compiuta da Charles Moore (architetto di San Francisco) nel corso di una navigazione a vela che così descrive quello che ha visto: "Non si tratta di un'isola di rifiuti solidi e distinguibili ma di qualcosa di ancora più minaccioso, un'immensa zuppa di plastica che si distribuisce dalla superficie fin giù a fondo." L'origine di questa immensa quantità di plastica sarebbe, secondo Moore, da ricondurre per ben l'80% a scarichi terresti non correttamente gestiti e per il residuo 20% agli scarichi delle navi e delle imbarcazioni da diporto e da pesca.

Ognuno di noi si può immaginari i danni che questa immensa quantità di plastica possono produrre alla fauna e alla flora marina.

E noi umani (a nessuno dei quali penso farebbe piacere trovarsi invaso da rifiuti di plastica nel corso di una vacanza trascorsa in qualche isola del pacifico) cosa possiamo fare?

Secondo me, ognuno di noi può agire:

- riducendo al minimo il consumo di prodotti che vengono imballati nella plastica (ad es. acqua minerale);
- collaborare nella raccolta differenziata della plastica da inviare alle filiere del recupero e del riciclo.

Voi cosa ne pensate?

P.S.: potrete ritrovare alcuni dei contenuti di questo post, nell'articolo di Marco Dolcetta pubblicato a pag. 10 de Il Fatto Quotidiano di Domenica 27 febbraio 2011. 

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