venerdì 17 dicembre 2010

Conferenza di Cancun: come è andata a finire?

Nell'imbarazzante silenzio dei "media" tradizionali (tutti massicciamente concentrati sui problemi politici del nostro Paese), tento di fornire qualche strumento per comprendere quali siano stati gli esiti della Conferenza ONU sul clima tenuta a Cancun e conclusasi la scorsa settimana.

Si trattava della 16° Conferenza annuale delle parti della convenzione Onu sui cambiamenti climatici (in pratica tutti i paesi membri delle Nazioni Unite) nella quale si sarebbe dovuto decidere quali siano gli strumenti e gli obiettivi vincolanti per gli Stati Membri al fine di contenere il riscaldamento del pianeta (sotto la soglia dei +2 °C) e di aiutare i paesi più a rischio (e i più poveri) ad adattarsi alle conseguenze del cambiamento climatico già in atto.

Il promemoria delle possibili conseguenze dell'innalzamento della temperatura globale è fornito dal blog http://www.beppegrillo.it/ nel post del 12 dicembre (sezione Ecologia).

Che il vertice non si sia concluso con un successo è testimoniato dal contenuto dei seguenti articoli: 

http://www.greenbiz.it/panorama/mondo/1262-vertice-di-cancun-la-conferenza-sul-clima-termina-con-un-qpacchetto-di-intent

http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2010/12/11/AMJgybPE-controllo_accordo_raggiunto.shtml

http://www.greenpeace.org/italy/news/cancun-negoziato

Salvo rare eccezioni (come la creazione di un Green Fund in cui gli Stati dovranno versare i loro contributi per finanziare le azioni di adattamento al cambiamento climatico), si è purtoppo rimasti alle dichiarazioni di principio e alla fissazione di obiettivi senza l'indicazione di strumenti ed azioni vincolanti per raggiungerli.

Tanto è che c'è qualcuno che avanza la tesi dell'impossibilità di raggiungere un accordo globale vincolante sul tema del riscaldamento globale e propone di incentivare il passaggio degli Stati alla green economy (quella fondata sulle energie rinnovabili) attraverso l'azione incentivante da parte delle Banche ed Istituzioni Finanziarie Mondiali. Ecco l'intervista a Thomas Kleine-Brockhoff, membro ONU alla Conferenza di Cancun:


Concludo con la speranza che non solo gli Stati ma anche i singoli cittadini (con le loro azioni concrete) si convertano ad una economia e ad uno stile di vita più sostenibili!

mercoledì 15 dicembre 2010

L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro?

E' di questa mattina la notizia delle richiesta di condanna formulate dal Pubblico Ministero Dr. Raffaele Guariniello nei confronti dell'amministratore delegato (Harald Espenhahn) e dei dirigenti della Thyssen Krupp Italia al processo in corso di fronte alla Corte d'Assise di Torino per il rogo dello stabilimento di Torino dove la notte del 06 dicembre 2007 rimasero uccisi 7 lavoratori addetti al laminatoio 5.

Un breve ma dettagliato resoconto dei risultati delle indagini compiute dal P.M. Guariniello e dai sostituti Longo e Traverso è offerto da un paio di articoli, a firma di Giorgio Meletti, pubblicati a pag. 14 de Il Fatto Quotidiano di oggi che invito a leggere.

Ecco il link al primo dei due:


Nel secondo articolo (non disponibile on-line) vengono descritti gli aspetti fondamentali del sistema di gestione della sicurezza e di quello antincendio (gravemente carente, visto che non esisteva neppure un impianto automatico di spegnimento degli incendi) che hanno reso possibile il verificarsi di questa tragedia.

Dal punto di vista di un avvocato, segnalo la assoluta novità dell'imputazione mossa all'A.D. della Thyssen Krupp Italia per la morte dei 7 lavoratori:

OMICIDIO VOLONTARIO CON DOLO EVENTUALE: PENA RICHIESTA 16 ANNI E MEZZO DI RECLUSIONE.

In pratica significa che l'Amministratore della società ha acconsentito a tali e strutturali carenze nel sistema di sicurezza per i lavoratori dello stabilimento di Torino che si può presumere che l'abbia fatto coscientemente ed accettando il rischio che i lavoratori potessero risultare danneggiati nella loro integrità fisica (in questo caso, purtroppo, sono morti).

E' la prima imputazione di questo genere in Italia relativamente alla piaga delle cosiddette "morti bianche".

Non so se questa richiesta della pubblica accusa verrà trasformata in condanna, ma ritengo che il formarsi di una giurisprudenza forte in questi casi gravi di tagli e carenze alla sicurezza sui luoghi di lavoro da cui derivano decessi di lavoratori vada vista come un passo avanti nella tutela dei lavoratori.

Mi piace infatti ricordare alcuni principi fondamentali in materia di lavoro della nostra Costituzione:

"L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro"  (Art. 1)
"La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto."  (Art. 4) 

martedì 14 dicembre 2010

Il pil "verde" e il reale benessere delle Nazioni

Nella puntata di Report andata in onda domenica scorsa è stato trasmesso il servizio intitolato "I consumatori difettosi" di cui vi fornisco il link e consiglio la visione on line:


I Giornalisti autori del pezzo (non a caso uso la "G" maiuscola) si interrogavano sulla questione se il PIL (Prodotto Interno Lordo) inteso in senso tradizionale sia effettivamente in grado di misurare il benessere e la prosperità di una comunità nazionale o statale.

Come è noto soprattutto negli attuali tempi di "crisi economica", la stragrande maggiornanza dei mass-media ci propone attente analisi sull'andamento del PIL e sulle relative aspettative di crescita futura in modo da uscire dalla stagnazione economica e incominciare la ripresa.

Ma quante delle produzioni economiche attuali contribuiscono effettivamente al benessere e alla salute delle diverse popolazioni?

In realtà, come si spiega molto chiaramente nel servizio, il PIL misura solo lo spostamento dei flussi economici effettuati per la compravendita di prodotti e li considera in ogni caso quale indice di prosperità di un popolo a prescindere dagli aspetti umani, sociali, ambientali e di salute collegati alla specifica produzione. Quindi anche un bene la cui produzione ha richiesto un dispendio enorme di risorse economiche e naturali, se acquistato, viene contabilizzato nel PIL e misura la crescita e la prosperità di un Paese.

A mio parere, il PIL non è e non può essere un indice effettivo di benessere e prosperità di un popolo (tanto e vero che è frequente che una crescita del PIL non corrisponda automaticamente ad una diminuzione del tasso di disoccupazione).

Come dicono diversi economisti ambientali a livello internazionale, un indice corretto per misurare il benessere di una società dovrebbe conteggiare anche gli aspetti umani, sociali, ambientali e di salute di ciascuna delle produzioni. In altri termini, ciascuna produzione (per essere indice di prosperità) dovrebbe presentare un saldo positivo anche scontando dal valore del prodotto anche i costi ambientali e sociali collegati alla sua produzione (in termini di risorse ambientali e sociali consumate per la sua produzione). In poche parole: il PIL VERDE.

Se si adottasse questo indice per la misurazione della prosperità e del benessere delle Nazioni, si riuscirebbe a misurare realmente il benessere delle comunità umane e si selezionerebbero le produzioni utili al progresso e alla conservazione del Pianeta.      

sabato 11 dicembre 2010

Scuola pubblica 2010-2011: cancellate le supplenze

Torno sul tema degli effetti dei tagli alla scuola pubblica per pubblicizzare la comunicazione indirizzata dalla Dirigente Scolastica della scuola di mio figlio (che, tanto per evitare sprechi, è Dirigente, cioè Preside, di ben 7 scuole allo stesso tempo) relativa ai fondi stanziati dal Ministero della Pubblica Istruzione per le supplenze dell'intero anno scolastico.

Per tutte le scuole del Circolo da lei diretto (7 scuole), la somma stanziata per le supplenze è di soli € 2.662,59 che sembrano garantire  sole 114 ore di supplenza. In pratica, circa 20 ore per scuola e supplenze sostanzialmente eliminate!!!

Infatti la Dirigente Scolastica, nel caso praticamente certo di supplente assente, comunica che gli alunni delle classi interessate verranno necessariamente smistati nelle altre classi con conseguenti:

possibile superamento del tetto massimo di 25 alunni per classe, stabilito dalla vigente normativa sulla sicurezza degli alunni, e
grave danno per la didattica e l'apprendimento degli alunni!!

Ricordo l'art. 34 Costituzione:

"La scuola è aperta a tutti.
L'istruzione inferiore, impartita per almeno 8 anni, è obbligatoria e gratuita.
I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di aggiungere i gradi più alti negli studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso."

Complimenti ai riformatori!!!

martedì 7 dicembre 2010

Cambiamenti climatici: segnali positivi dai negoziati a Cancun?

Nel mio ultimo post segnalavo l'apertura a Cancun in Messico della 16° Conferenza delle Parti (COP) contraenti della convenzione ONU sui cambiamenti climatici.

Dopo il fallimento della 15° conferenza tenutasi lo scorso anno a Copenaghen, i negoziati di quest'anno devono decidere sugli strumenti vincolanti per la lotta ai cambiamenti climatici per il periodo successivo alla scadenza del famoso Protocollo di Kyoto (vale a dire il 2012). Siamo quindi quasi fuori tempo massimo!!!

L'obiettivo minimo dovrebbe essere quello di porre in essere azioni volte a contenere a soli 2°C l'aumento della temperatura terrestre nei prossimi 30-40 anni.

I primi segnali sui negoziati generali paiono positivi. Sul punto consiglio la lettura di questo articolo su La Stampa:


Speriamo solo che le dichiarazioni di intenti (sempre positive anche se provenienti dalle grandi potenze responsabili della maggiore quantità di emissioni di gas ad effetto serra, ad es. Cina ed India, oltre ovviamente gli Stati Uniti) non svaniscano come neve al sole quando si tratterà di assumere impegni di riduzione di emissione concreti e vincolanti.

Né, a mio parere, la crisi economica dovrebbe costituire un freno alla riconversione delle economie mondiali verso la piena sostenibilità dei cicli produttivi: che ce ne facciamo di un PIL che corre senza un ambiente dove è possibile vivere?

Il negoziato si concluderà venerdì: mi auguro con un nuovo accordo vincolante per il periodo post-Kyoto!!

domenica 5 dicembre 2010

Un nuovo albero per una nuova vita

Nelle scorse settimane ho letto della partecipazione di Greenpeace Italia alla campagna per la difesa della foresta indonesiana dalla deforestazione massiccia compiuta da Sinar Mas, una multinazionale di olio di palma e carta. 

Lo scopo dell'abbattimento degli alberi della foresta indonesiana è quello di convertire i terreni dell'antica foresta pluviale indonesiana in campi per la coltivazione di palme da olio e di acacia per la produzione di olio e polpa di cellulosa.

Questa scellerata azione umana, oltre ad essere devastante per le popolazioni indigene e mettere a rischio diverse specie animali (tra cui le tigri e gli oranghi), comporta un considerevole aumento della produzione di CO2 immessa in atmosfera (pare che l'Indonesia sia il 3° paese al mondo per l'immissione di CO2 in atmosfera) e un  conseguente aggravamento del problema dei cambiamenti climatici. Per inciso, tra qualche giorno ci sarà a Cancun (in Messico) l'annuale conferenza delle parti della Convenzione sui Cambiamenti Climatici che dovranno tentare di dare una sterzata alle politiche in tema di riduzione dell'emissione di gas ad effetto serra.

Quindi, oltre a sostenere la campagna di Greenpeace e il relativo Campo di Resistenza Forestale, come già fatto in occasione della nascita del mio primo figlio, anche in occasione della nuova nascita pianterò un albero nel cortile di casa. 

Un piccolo gesto, è vero, ma a mio parere i piccoli gesti di tutti nella direzione di una vita eco-sostenibile potrebbero fare la differenza nella risoluzione di gran parte dei problemi ambientali che affliggono il nostro meraviglioso pianeta... Per noi e per le future generazioni!!! 

giovedì 2 dicembre 2010

Rieccomi: che fantastica storia la VITA!!

Sono quasi quattro giorni che non scrivo sul blog...

La ragione è una storia fantastica. La nuova vita che io e la mia meravigliosa moglie stavamo aspettando ha deciso di sbocciare prima del tempo.

Con quasi un mese di anticipo dopo un lungo e "travagliato" travaglio, durato più di 24 ore è nato Giacomo, il fratellino di Giorgio. 

Un'emozione enorme: per primo ho visto il piccolo (di 2,7 Kg. di peso) che, uscito dal grembo della sua mamma dilaniato dalle contrazioni e dal finale taglio cesareo, è stato accuratamente lavato e vestito dalle puericultrici dell'Ospedale S. Raffaele. 

Un grazie enorme alla sua mamma, che con il suo coraggio ha affrontato un durissimo "travaglio di prova" per tentare di dare alla luce naturalmente il nostro secondogenito. 

Caro Giacomo, papà ti ringrazia di aver arricchito la sua vita!! Tuo papà ha allargato il suo cuore per fare posto a te, vicino alla tua mamma e al tuo meraviglioso fratello!!

Sono felicissimo!!