martedì 14 dicembre 2010

Il pil "verde" e il reale benessere delle Nazioni

Nella puntata di Report andata in onda domenica scorsa è stato trasmesso il servizio intitolato "I consumatori difettosi" di cui vi fornisco il link e consiglio la visione on line:


I Giornalisti autori del pezzo (non a caso uso la "G" maiuscola) si interrogavano sulla questione se il PIL (Prodotto Interno Lordo) inteso in senso tradizionale sia effettivamente in grado di misurare il benessere e la prosperità di una comunità nazionale o statale.

Come è noto soprattutto negli attuali tempi di "crisi economica", la stragrande maggiornanza dei mass-media ci propone attente analisi sull'andamento del PIL e sulle relative aspettative di crescita futura in modo da uscire dalla stagnazione economica e incominciare la ripresa.

Ma quante delle produzioni economiche attuali contribuiscono effettivamente al benessere e alla salute delle diverse popolazioni?

In realtà, come si spiega molto chiaramente nel servizio, il PIL misura solo lo spostamento dei flussi economici effettuati per la compravendita di prodotti e li considera in ogni caso quale indice di prosperità di un popolo a prescindere dagli aspetti umani, sociali, ambientali e di salute collegati alla specifica produzione. Quindi anche un bene la cui produzione ha richiesto un dispendio enorme di risorse economiche e naturali, se acquistato, viene contabilizzato nel PIL e misura la crescita e la prosperità di un Paese.

A mio parere, il PIL non è e non può essere un indice effettivo di benessere e prosperità di un popolo (tanto e vero che è frequente che una crescita del PIL non corrisponda automaticamente ad una diminuzione del tasso di disoccupazione).

Come dicono diversi economisti ambientali a livello internazionale, un indice corretto per misurare il benessere di una società dovrebbe conteggiare anche gli aspetti umani, sociali, ambientali e di salute di ciascuna delle produzioni. In altri termini, ciascuna produzione (per essere indice di prosperità) dovrebbe presentare un saldo positivo anche scontando dal valore del prodotto anche i costi ambientali e sociali collegati alla sua produzione (in termini di risorse ambientali e sociali consumate per la sua produzione). In poche parole: il PIL VERDE.

Se si adottasse questo indice per la misurazione della prosperità e del benessere delle Nazioni, si riuscirebbe a misurare realmente il benessere delle comunità umane e si selezionerebbero le produzioni utili al progresso e alla conservazione del Pianeta.      

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