giovedì 28 aprile 2011

Nucleare: una scelta economicamente e umanamente insostenibile

Qualche giorno fa il disastro nucleare di Chernobyl ha compiuto 25 anni.

Anche io ricordo l'apprensione vissuta nei mesi suggessivi all'esplosione del reattore della centrale e al conseguente sprigionarsi e diffondersi della nube tossica nell'atmosfera di tutta l'Europa.

Certo è che, se si pensa al tempo di decadimento delle scorie radioattive che originano dalla produzione di energia nucleare (in normali condizioni di esercizio e senza incidenti), un periodo di un quarto di secolo è davvero paragonabile ad alcune frazioni di secondo.

Ecco alcuni dati forniti dai tecnici:

"la mezza vita degli isotopi del plutonio 239 è di 24.000 di anni, la mezza vita degli isotopi dello iodio 129 è di 16.000.000 di anni, mentre quella dell'uranio 238 è addirittura di 4.500.000.000 di anni".

Ciò vuol dire che, producendo energia nucleare oggi, generiamo scorie radioattive che rimangono tali per un periodo INFINITO di anni: dati davvero allarmanti che la dicono lunga sulle fandonie che ci vengono raccontate sul "nucleare pulito"!

Tornando al "compleanno" del disastro di Chernobyl, mi hanno colpito le dichiarazioni del Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon a conclusione della sua recente visita sui luoghi del disastro.

Eccone alcune che sono state pubblicate da (alcuni) giornali:

"Leggere o sentir parlare di Chernobyl è una cosa ma venirci di persona è diverso."
"Gli incidenti nucleari non conoscono confini. E' il momento di chiederci se abbiamo veramente calcolato tutti i rischi e i costi. Dobbiamo tenere presente l'interesse mondiale, e non soltanto quello di qualche singolo paese."

Parole più che eloquenti: io ritengo che la produzione di energia nucleare sia una follia sia dal punto di vista strettamente economico sia per tutti i rischi e i costi che genera (e che continua a generare per un tempo infinito) per la vita e la salute del genere umano. Nella prospettiva mondiale evocata da Ban Ki-moon è arrivato il momento di ripensare ad un modello di sviluppo meno energivoro e sostenuto da fonti energetiche rinnovabili.

Tornando al nostro piccolo paese, ricordo di andare a votare per il referendum del 12-13 giugno per l'abrogazione di tutte le leggi che pianificano il "nuovo nucleare" in Italia!!!  



Nessun commento:

Posta un commento